Felice di conoscerti,
Sono Emanuele Mecarelli, fisioterapista (dal 2005) e osteopata (dal 2014) e lavoro come libero professionista nel mio studio di Fabrica di Roma, in provincia di Viterbo, all’interno del quale operano anche la Dottoressa Angelica Conti, fisioterapista e osteopata in formazione e la Dottoressa Federica Ferraro, podologa e posturologa.
Mi piace dirtelo così: sono un fisioterapista che ha trovato nell’osteopatia la sua naturale evoluzione e il suo giusto completamento.
Senza gli studi di fisioterapia prima e di osteopatia poi non sarei ciò che sono e non potrei fare ciò che faccio.
“I concetti non guariscono le persone, ma la tecnica senza concetti non può assurgere al ruolo di terapia” (A. Bernard)
La fisioterapia mi ha insegnato la teoria, l’osteopatia ha reso la mia mente aperta e le mie mani abili: insieme hanno dato vita al professionista che sono, con una conoscenza profonda del corpo umano e delle sue connessioni e una spiccata manualità fine che mi permette di lavorare al meglio.
Se vuoi scoprire più da vicino il mio percorso di formazione accademica ti invito a visitare il mio profilo Linkedin.
Il mio approccio al lavoro osteopatico
Per me ogni paziente è unico, ogni storia è unica. Non esiste una ricetta magica che risolva il problema in automatico, ma va studiata la situazione e trovata la strada adatta a quella persona, in quel determinato momento.
Per questo l’anamnesi è un punto fondamentale del mio lavoro. Mi permette di entrare in profondità, di scoprire la persona prima della patologia, del disturbo cronico o acuto, mi offre la possibilità di capire che dietro un dolore alla schiena può nascondersi molto di più di ciò che sembra.
Perché se la fisioterapia si ferma a vedere la colonna vertebrale come entità a sé, l’osteopatia insegna a osservare il corpo e l’uomo da una nuova prospettiva. Ci ricorda che quella colonna è inserita all’interno di un sistema complesso come la cavità addominale e ci porta ad applicare un metodo di lavoro diverso, ad avere una visione unitaria e la consapevolezza che tutte le parti del corpo fanno parte di un unicum fatto di tante parti in continua relazione tra loro.
Ed ecco allora che, davanti alla stupore dei miei pazienti, spesso inizio a lavorare sulla catena articolare e finisco per agire sulla cavità addominale; perché l’osteopatia nella sua visione d’insieme è così che lavora, avendo come obiettivo principale il ripristino generale dell’intero sistema osteoarticolare, viscerale e cranio-sacrale.
I miei pazienti: perché andare dall’osteopata
Incontro tante persone nel mio lavoro, tutte diverse. Mi chiedono aiuto perché hanno subito un’operazione o una frattura, perché la sciatica non li fa dormire, perché la pancia all’ottavo mese inizia davvero a pesare, perché il neonato ha vissuto un parto difficile, perché quel dolore alla testa non vuole andar via, il reflusso non si riesce a curare in nessun modo e con l’avanzare dell’età l’incontinenza è diventata un problema.
Ma dall’osteopata non si va solo per risolvere un problema, per curare un dolore acuto, per tornare a stare bene. Ci si va anche per prevenire, per prendersi cura di sé anche quando non si hanno sintomi, anche quando si pensa di stare bene.
Quando non si deve preoccupare di risolvere il dolore acuto, l’osteopata può concedersi di procedere a vele spiegate e attraverso un approccio globale, andare a lavorare sull’equilibrio del corpo nella sua interezza, migliorando il funzionamento dell’intero sistema a correggendo quelle disfunzioni che con il passare del tempo possono portare a percepire dolore in varie parti del corpo.
Per questo amo dire che il mio lavoro è un lavoro per tutti: tutti possono intraprendere un percorso osteopatico, mossi da un dolore, da un problema o dalla volontà di rimettere ordine nelle connessioni all’interno del proprio corpo per prevenire problemi futuri.